di Roberto Quaglia – roberto.info
Gli appassionati di fantascienza soffrono fin dall’alba di questo genere di letteratura di un triste complesso: la consapevolezza di vivere ai margini della cultura che conta, guardati con sufficienza e spesso disprezzo dagli abitué dei grandi premi letterari, per non dire dei Premi Oscar o i Premi Nobel. Una sorta di “complesso del ghetto”, la consapevolezza di essere destinati a rimanere confinati per sempre nella periferia estrema del mondo culturale che conta. Nella comunità della fantascienza si sono nel tempo lamentati tutti di questa amara esclusione, a partire da Isaac Asimov fino all’ultimo arrivato nel cosiddetto fandom, cioè l’ambiente degli appassionati del genere che ritualmente si ritrovano nelle convention e nei gruppi di discussione online. Grandi scrittori come Kurt Vonnegut, che pure hanno scritto fantascienza, hanno ripudiato la natura fantascientifica delle loro opere per la paura di venire sminuiti.
Ed era fatale che, denigra oggi e denigra domani, un bel giorno qualcuno nel fandom di fantascienza decidesse di averne avuto abbastanza e che era venuto il momento di vendicarsi finalmente di un mondo stolido ed insipiente. E quale migliore rivalsa, verso il mondo ingrato, che distruggerlo con una bella guerra mondiale?
Penserai che io stia esagerando, ma non è così. Il fandom è per motivi oscuri litigioso ovunque. In tutti i paesi il fandom nazionale tipicamente si divide in fazioni che si divertono a bisticciare eternamente. Non chiedermi perché. E’ così e basta. De gustibus non est disputandum. C’è però un paese dove la naturale litigiosità del fandom è stata elevata a livelli mai visti, roba da mettere sottosopra tutto il pianeta. Non è uno sbaglio e non è un caso. Il nobile obiettivo è infatti la distruzione del mondo, che così impara ad essere così stupido! Il fandom che ha assunto su di sé il grave compito di precipitare questa nemesi storica è il fandom ucraino. Ancora tu credi che io stia scherzando. Ma tu non sai nulla, Jon Snow. Davvero.
Le due figure chiave dell’attuale guerra civile ucraina sono il Ministro degli Interni di Kiev, per il quale il Donbass separatista è ovviamente un problema interno, ed il vice Ministro della Difesa della Repubblica di Donetsk, per il quale Kiev è ovviamente il problema esterno da cui difendersi.
Il primo, Arsen Avakov, è un grande appassionato di fantascienza, in passato entusiasta sponsor principale e vice-presidente della annuale convention di fantascienza Star Bridge di Kharkov. Sulla sua homepage non manca una pagina con le copertine dei libri della collana di fantascienza da lui fondata.
Il secondo, Fyodor Berezin, è uno scrittore di fantascienza. Parlando di lui un articolo sul New Yorker titola The Russian Tom Clancy Is on the Front Lines for Real (Il Tom Clancy russo è sulla linea del fronte per davvero). Berezin è un sostenitore della tesi che noi si viva all’interno di una simulazione di un computer, e che questo abbia contribuito a salvargli la vita in combattimento, varie volte.
Non è un caso che i due personaggi che più incarnano ognuno per l’altro il nemico in questo confronto epico, appartengano entrambi al fandom di fantascienza. E’ infatti segretamente una lotta di fandom. La geopolitica è solo la maschera dietro cui si nasconde il fandom.
Arsen Avakov e Fyodor Berezin: anche il suono dei loro nomi contrapposti evoca l’epica di una narrativa immortale e l’estetica del loro improbabile accostamento rinforza la tesi che viviamo tutti in una simulazione. Due personaggi alla ricerca di un autore italiano che ne riveli la misconosciuta natura fantascientifica.
Con uno ho “l’amicizia su Facebook” mentre con l’altro ho fotografie che ci ritraggono assieme. Frequentare convention di fantascienza cirilliche porta a questo e ad altro. Quindi da pure retta a me che conosco tutti i segreti! La crisi in Ucraina non è come te la raccontano i telegiornali. Non è il frutto dello scontro fra due superpotenze che utilizzano l’Ucraina come campo di battaglia per i loro giochi. E’ invece il frutto dello scontro fra due fazioni del fandom in Ucraina che manipolano le due superpotenze come loro pedine inconsapevoli. Eh, già, il fandom di fantascienza si è finalmente impadronito della politica internazionale per regolare i propri conti. E per dare en passant una resettata al mondo, che siamo tutti d’accordo che fa piuttosto schifo e un po’ di repulisti non può che giovare. Era ora. Ripartire da zero ci permetterà di ricostruire un mondo più bello e più giusto. Nel quale alla fantascienza letteraria siano finalmente riconosciuti i meriti culturali che le sono dovuti, ricchi premi e cotillon. Se il mondo è davvero una simulazione al computer, come ormai anche vari scienziati seriamente considerano che sia (se non ci credete chiedete a Scientific American), a chi meglio del fandom può spettare il compito di resettare il sottoprogramma nel quale “gira” l’umanità ed operare un reboot? E finalmente ora ci è chiaro quale sia sempre stato il fine ultimo e misterioso dell’annosa intrinseca litigiosità del fandom di fantascienza. Di ogni tempo e luogo. La missione di salvare il mondo, distruggendone una release difettosa che il tempo ha reso irrimediabilmente obsoleta.
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