di Roberto Quaglia – Roberto.info
No, non devi rispondere subito.
Prima leggi questo articolo e poi pensa.
Se ci riesci.
A pensare, non a leggere. Un’attività – pensare – in crescente disuso nel nostro paese. Sembrava impossibile che il livello potesse scendere ancora, ma è proprio vero che toccato il fondo si può sempre scavare.
Questo articolo non parlerà di politica italiana. Perché la politica italiana non esiste più. Quindi – e lo dico per le orecchie ormai sorde di chi in preda a parossistico furore antiberlusconi è pronto a sbranare chiunque non si unisca al coro, parenti stretti ed animali domestici inclusi – io non sono qui per esprimere opinioni politiche a favore di Berlusconi oppure contro di lui. Né per parlare delle sue vicende giudiziarie più serie, che non mi interessano. Cose del genere in linea di principio devono interessare soltanto alla magistratura, mica a me. L’Italia non è solo il paese che vanta da sempre 50 milioni di allenatori della nazionale di calcio, ma da qualche tempo anche 50 milioni di presidenti del CSM.
Di fronte al delirio a cui si assiste, due o tre note a margine ad uno viene voglia di mettercele.
La politica italiana non esiste più. Qualcuno riesce a ricordare l’ultimo confronto politico propriamente tale consumatosi nell’arena politica italiana?
In realtà la politica italiana non esisteva più da tempo, ma ultimamente si è pure smesso di fingere che esista.
In mancanza di argomenti politici su cui confrontarsi, si parla e soprattutto straparla di sesso. Che la politica italiana consistesse in un grande ammasso di cazzate prima era soltanto una battuta, adesso è una realtà di fatto. Si parla solo di cazzi e di dove sia bene riporli e dove no. Ognuno ha le sue opinioni.[1] Nuovi grandi temi per un (fu) grande paese.
I giornali che veicolano l’informazione di massa nel paese di Dante, di Manzoni, di Pirandello, di d’Annunzio, si sono negli ultimi tempi ridotti alla trascrizione di discussioni private fra presunte troie, puttane, mignotte e mandrilli e ruffiani, intercettate con grande spiegamento di forze a spese dei cittadini, ed una parte dei cittadini ringrazia. De gustibus non est disputandum.
Non cessa tuttavia di stupire la idiozia senza limiti con cui milioni di italiani impieghino il loro tempo a pensare e discutere di queste orge immaginarie. Immaginarie non perché non siano eventualmente avvenute, ma perché la gente, invece che pensare al sesso proprio, investe parte del proprio tempo ad immaginarsi le orge di un uomo di 75 anni. Se qualcosa ti fa schifo, perché insisti ad immaginartela?
Ma perché ne parlano tutti i giornali tutti i giorni e anche le televisioni – risponde il coro.
Beh, i giornali se fanno schifo mica bisogna leggerli ed accendere la televisione non lo prescrive mica il medico. Io per esempio l’ho spenta alcuni anni fa e la mia vita è molto più bella. Ma molto più bella! E per inciso mi sono reso conto che interagisco ormai quasi solo con altri individui che hanno definitivamente spento la televisione, segno che coi videotossici sono probabilmente ormai reciprocamente incompatibile. Io stento a sopportare loro ed essi stentano a sopportare me. Viviamo in mondi diversi e inconciliabili. Come i tossici che si lagnano della merda che si cacciano in vena e della “scimmia”, i videotossici si lamentano della merda che la televisione vomita loro nel cervello e della carenza di “roba buona” in tivù, ma se continuano a “farsi” sono tutto sommato solo cazzi loro – e per una volta nell’autentico significato del termine, se consideriamo la pornotelenovela che sta andando per la maggiore.
Una pornotelenovela da cui parrebbe che in Italia ci sia solo un uomo che scopi: Berlusconi. Ma possibile che non trombi nessun altro nel Belpaese?
Succedono cose così incredibili che nessuno le trova strane.
Berlusconi è talmente potente, anzi superpotentissimo (e quindi pericoloso per la democrazia) che è l’unico a non riuscire ad evitare i suoi privatissimi amplessi vengano messi in piazza, e che tutti i giornali e televisioni ne parlino, e che i magistrati scatenino orde di investigatori ed intercettatori di telefonate. E’ così che vi immaginate il potere? Bravi, si vede che siete intelligenti.
Ma insomma, ci sarà ben qualche altro uomo potente che ci farebbe schifo nell’esercizio dei suoi passatempi sessuali, se ce li mettessero sotto il naso tutte le mattine a colazione! Mi chiedo perché non si indaghi per par condicio anche su qualcun altro. Non perché sarebbe giusto, ma perché un buon giornale pornografico (a questo si sono ridotti i grandi giornali nazionali) deve offrire un po’ di varietà nella esposizione delle porcherie. Se no poi i voyeur si stufano.
Chi ci dice che la cronaca minuto per minuto della vita sessuale di Nichi Vendola – cito un politico dalla popolarità in ascesa – sarebbe per forza più appetitosa, se i giornali ce la propinassero tutte le mattine a colazione con gran dovizia di particolari?
Secondo alcune statistiche nove milioni di italiani frequentano prostitute. In media non le pagano 5000 euro a botta, bensì qualche decina di euro e le prostitute non sono escort dalla vita glamour, ma povere disgraziate, spesso addirittura in regime di schiavitù. Sarebbe interessante sapere quanti di questi 9 milioni di puttanieri è oggi in prima linea nel rito catartico dell’esecrazione pubblica del Maialone. Una volta era solo l’agnello che toglieva tutti i peccati del mondo, adesso il maiale insedia il primato.
Il film di Alberto Sordi Il Comune senso del pudore (1976) fu esemplare a rappresentare il fenomeno per cui a scandalizzarsi di più per le oscenità altrui sono proprio coloro che intimamente hanno problemi ad accettare la propria inconfessabile maialaggine più o meno repressa.
Ma queste sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano. Veniamo alle cose serie.
Più di un anno e mezzo fa, a giugno 2009, pubblicai un lungo articolo intitolato La Demolizione Controllata di Berlusconi nell’Era del Pedofically Correct, nel quale spiegavo in dettaglio i reali motivi dietro al processo di character assasination del quale Berlusconi è oggetto, ragione per cui è inutile che adesso io ritorni sul tema. I pochi ancora in grado di interessarsi al mondo reale possono andarsi a rileggere il mio articolo, oggi più valido che mai. Ed anche questo mio articolo successivo con ulteriori argomenti sullo stesso tema. Dei reali motivi non ne parla nessuno. NESSUNO. Questa sarebbe politica. Ma come si è detto la politica in Italia non c’è più. Inutile anche che ne riparli io qui ora. La realtà non interessa più quasi a nessuno. E se anche uno per caso se la trova davanti, non è più in grado di riconoscerla per tale. Disse una volta Churchill che la sapeva lunga: A volte l’uomo inciampa nella verità, ma, nella maggior parte dei casi, si rialza e continua per la sua strada.
Terminavo l’articolo sulla demolizione controllata di Berlusconi con l’osservazione che, se tutti i tentativi di disfarsi di Berlusconi avessero fallito, i poteri forti che lo vogliono abbattere, prima di ricorrere al solito incidente aereo in stile Mattei, sarebbero eventualmente ricorsi ad accusarlo di pedofilia – la moderna arma di scomunica e denigrazione definitiva.
Beh, non si può che notare che la direzione è decisamente quella. L’aspetto curioso di tutto questo can can giudiziario non è che Berlusconi abbia (presuntamente) fatto sesso con una diciassettenne consenziente, azione perfettamente lecita in Italia, ma per averle in seguito regalato del denaro. Se dopo esserci andato a letto lui l’avesse buttata fuori di casa senza consegnarle la famosa (e presunta) busta, per la giustizia italiana ciò sarebbe stata cosa buona e giusta. E’ infatti illegale ricompensare economicamente una minorenne per ottenerne prestazioni sessuali. Attenzione quindi se avete 19 o 20 anni e uscite con una diciassettenne, se andate a letto con lei evitate accuratamente di farle alcun regalo (niente fiori, niente anelli, niente inviti a cena e niente soldi per il taxi a tarda sera – che se ne vada a casa in autobus a spese sue) oppure sarete passibili di sacrosanti provvedimenti giudiziari. Dura lex, sed lex.
Una legge peraltro anacronistica, come giustamente osserva Massimo Fini in un articolo per altri versi non condivisibile. Svezzate fin dalla pubertà da Sex and the City, tutto si può dire delle adolescenti moderne, tranne che siano innocenti. Qualsiasi diciassettenne di oggi è infinitamente meno innocente della maggior parte delle trentenni di cinquant’anni fa. Fra molte tredicenni oggi è di moda filmarsi le parti intime col telefonino e mostrarle ad altri in cambio di ricariche del telefonino. Alcuni casi hanno fatto anche scalpore (per esempio questo oppure questo). Una legge quindi balorda, visto che a rigore di logica anche un bell’anello o degli orecchini sono un regalo di valore e dovrebbero fare scattare il reato. Il buon senso suggerisce che, o si vieta di trasmettere in tivù serie televisive come Sex and the City, o si dovrebbe modificare la legge per adattarla ad una mutata realtà. Non voglio qui pontificare su cosa sia bene o male (per questo ci stanno apposta i preti), dico solo che qualsiasi scelta si faccia, poi sarebbe il caso di agire di conseguenza. O combatti la perdita precoce di innocenza o la accetti con serenità e ne formalizzi legalmente la realtà. Detto questo, è fuori da ogni dubbio che la proposta del presidente del Pdl di abbassare per legge la maggiore età non potrebbe giungere in un momento più inopportuno.
Ho premesso che non mi interessa discutere qui di questioni giudiziarie serie, perché penso che le questioni giudiziarie serie sono serie quando se ne discute nelle sedi competenti di tribunali imparziali, sennò è solo chiacchiericcio in tutto e per tutto affine alle discussioni da bar sulla formazione della nazionale di calcio.
Ma di fronte a certe farse devo ammettere che alla tentazione di porre qualche domanda impertinente, che a nessuno evidentemente passa per la zucca, non riesco a resistere.
Io mi chiedo: visto che la legge è uguale per tutti, e i magistrati agiscono in nome della legge e a causa dell’obbligatorietà dell’azione penale, e visto che fino all’altro ieri Ruby era una troia minorenne…ma ce l’avrà avuto qualche altro cliente? Usando un decimo delle risorse che hanno messo in campo per il berlusca, è così difficile risalire agli altri che se la sono trombata? O ha telefonato solo a Lele Mora?
L’altra accusa per cui Berlusconi è indagato è quella di concussione, per avere fatto la famosa telefonata alla stazione di polizia allo scopo influenzare le loro azioni nei confronti di Ruby.
E io mi chiedo – e di nuovo mi sembra di essere l’unico a farlo: nel paese che ha fatto della raccomandazione il primo imperativo non scritto della propria Costituzione, possibile che nessun altro ministro o Presidente del Consiglio della storia repubblicana abbia mai fatto una cosiddetta telefonata di raccomandazione, lasciando intendere che poi avrebbe prima o poi ricambiato il favore, commettendo a tal modo lo stesso orribile crimine? Siamo sicuri che sia solo una coincidenza che ci ritroviamo figli e nipotame sparso della intera classe politica italiana incastonati nelle posizione più ambite e meglio remunerate dell’apparato pubblico? Basta guardare i cognomi di chi lavora in RAI per scoprire sorprendenti (?) coincidenze con cognomi di politici famosi. Attendiamo fiduciosi che a causa dell’obbligatorietà dell’azione penale si indaghi ora a 360° per punire – come è giusto che sia – tutti i politici che si fossero macchiati di questo crimine così tipicamente italiano ed effettivamente odioso. Ma se questo non avvenisse, quali conclusione dovrebbe trarne qualcuno ancora in grado di pensare coerentemente?
Con la stessa fiducia ci aspettiamo anche che tutti gli intellettuali che poco tempo fa furono solerti a firmare una petizione a favore della non persecuzione di Roman Polanski, fra cui Win Wenders, Pedro Almodovar, Claude Lelouch, Monica Bellucci, Ettore Scola, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, Paolo Sorrentino, Michele Placido, Fanny Ardant, Costa-Gavras, si mobilitino adesso coerentemente per chiedere a gran voce anche la non persecuzione di Silvio Berlusconi. E’ anche vero che i due casi non sono esattamente identici: Polanski fu accusato di avere fatto sesso con una tredicenne non consenziente dopo averla drogata e sia lui che la vittima ammisero il fatto, mentre Berlusconi è accusato di avere fatto sesso con una diciassettenne consenziente dopo averla pagata e sia lui che la vittima negano il fatto. Ma è una differenza su cui penso che i firmatari della petizione possano sorvolare. Anche perché a prescindere dal merito, ciò che accomuna i due casi è che entrambi sono in realtà un pretesto per una persecuzione che invece è politica. Si è voluto punire Polanski per avere realizzato un film decisamente “scomodo” (non lo sapevate? – beh, allora guardatevi un po’ L’Uomo nell’Ombra) e si vuole togliere di mezzo Berlusconi per sue decisioni di politica internazionale “scomode” sulle quali mi sono ampiamente dilungato nel mio articolo di un anno e mezzo fa. Quindi attendiamo fiduciosamente la petizione. Essendo intellettuali, ne comprenderanno la necessità logica. Altrimenti che intellettuali sono?
Ci compiacciamo di essere il paese di Dante, ma si da il caso che Dante sia morto 700 anni fa o giù di lì. In realtà siamo piuttosto il paese della Traviata e del Rigoletto e soprattutto dell’Homo Eroticus – il film del 1971 con Lando Buzzanca. Il nostro mito nazionale più autentico e sentito non è la cultura – nonostante l’immensa eredità culturale tramandataci dai nostri avi e della quale siamo sempre meno degni – bensì la seduzione. E nel paese che della seduzione ha fatto un mito, campagne improntate al puritanesimo isterico anglosassone come quella allestita contro Berlusconi ottengono ben miseri effetti. Casanova pagava le donne che gli chiedevano denaro, e Casanova è tuttora un eroe nazionale. Il segreto della seduzione di Casanova era l’arte di sapere e potere dare ad una donna ciò che ella vuole da te. C’è quella che desidera l’amore romantico, quella che cerca un marito, un’altra sogna una casa, un’altra un figlio e un’altra ancora vuole denaro. Esaudire con lo stile più consono alla circostanza i desideri di una donna, qualsiasi essi siano, è il segreto di Pulcinella della seduzione[2]. Casanova per inciso non si faceva scrupoli nemmeno a pagare la mamma di una fanciulla perché gli desse in pasto la figlia o a ricattare una donna per portarsela a letto, e nondimeno è uno dei personaggi più ammirati ed invidiati della nostra storia.
Questo probabilmente spiega come mai nonostante tanta eruzione di narrazioni pornografiche sugli amplessi presidenziali da parte della stampa italiana, la popolarità di Berlusconi non paia risentirne sensibilmente, come riporta il Corriere della Sera in un articolo datato 11 gennaio 2011. Chi vota Berlusconi non smette di votarlo a causa della minuziosa divulgazione pornografica della sua vita sessuale. I sondaggi riportati dal Corriere confermano che nel paese il consenso politico per Berlusconi è inalterato dagli scandali. Anzi, in un solo mese il Pdl è addirittura cresciuto del 3% !
Brutta cosa la democrazia quando la maggioranza ce l’ha Chi-Non-Ci-Piace, vero? Ci si giustifica sostenendo che tale maggioranza voti Chi-Non-Ci-Piace non per libero arbitrio, ma perché in verità Chi-Non-Ci-Piace controlla completamente il mondo dell’informazione.
Davvero?
Accipicchia, dato che il mondo dell’informazione oggi non parla più quasi d’altro della disgustosa vita sessuale di Berlusconi questo vuol dire che deve essere stato proprio Berlusconi a montare la campagna diffamatoria contro se stesso, fingendo di andare con le minorenni per poi fare la vittima dell’attacco dei mass media che segretamente egli controllerebbe completamente. Anche Santoro deve essere ancora a libro paga di Berlusconi (in passato lo fu ufficialmente) se si è prestato, come parrebbe, a rendere pubblico nella trasmissione televisiva Annozero il numero privato di cellulare del Presidente del Consiglio, allo scopo di accrescerne il ruolo di vittima. Se le televisioni sono sotto il suo controllo come si dice, anche Santoro sarà logicamente sotto il suo controllo. Oppure c’è qualcosa che mi sfugge? O invece c’è qualcosa che sfugge a te che stai leggendo?
Brutta cosa la democrazia quando la maggioranza ce l’ha Chi-Non-Ci-Piace, vero?
Ma c’è un’altra tendenza che i sondaggi non rivelano ed è quella di coloro che andranno a votare Berlusconi proprio per protesta contro questa disgustosa pseudomoralistica campagna pornovoyeuristica.
Infatti, se la vita sessuale privata di Berlusconi, per quanto la si possa eventualmente disapprovare, è una cosa che riguarda soltanto lui (ed eventualmente la zoccola ex minorenne, che però non si lamenta affatto e nega pubblicamente le maldicenze, segno che è contenta assai), il cospicuo dispendio di denari e forze pubbliche volti ad intercettare, indagare, arrestare, interrogare, processare chiunque possa avere avuto a che fare anche solo alla lontana con la vita sessuale del Presidente del Consiglio è cosa che riguarda tutti noi.
Così come riguarda tutti noi questa ciclopica svolta a luci rosse della stampa italiana tutta (o quasi tutta). Nulla contro la stampa pornografica, per amor del cielo, ma i grandi giornali nazionali che qualche povero di spirito considera ancora prestigiosi sopravvivono solo grazie a pesanti contributi statali, quindi li paghiamo noi anche se evitiamo accuratamente di comprarli.
Suppongo che chiunque sia preda del conformistico furore antiberlusconiano a questo punto obietti che in realtà la vita privata del Presidente del Consiglio riguardi tutti noi, dato che essa ci fa eventualmente fare brutte figure all’estero. Beh, se la sua vita privata rimanesse privata – come l’espressione “vita privata” suggerisce che dovrebbe essere, la brutta figura all’estero non la faremmo. Forse qualche responsabilità in tal senso ce l’ha anche chi spia dal buco della serratura dentro casa sua e poi pubblica ciò che vede a caratteri cubitali. Se il New York Times se ne uscisse tutti i giorni con titoli a nove colonne del tipo “Ecco Ozama che si masturba mentre caga”[3], il prestigio dell’America alla lunga non ne gioverebbe. La contro obiezione – una novità inedita nel nostro paese, un prodotto di lampante importazione anglosassone – è che un Presidente del Consiglio non può avere una vita privata, tutto ciò che fa anche in privato è intrinsecamente pubblico. Benissimo. Allora però non ci si può lamentare se la diffusione pornografica della sua vita privata gli fa inaspettatamente guadagnare consensi. E se la maggioranza degli italiani non ritiene che sia Berlusconi ad essere nocivo per l’immagine dell’Italia all’estero, la minoranza deve accettare democraticamente il verdetto o smettere di dirsi democratica.
Brutta cosa la democrazia quando la maggioranza ce l’ha Chi-Non-Ci-Piace, vero?
In effetti è vero, verissimo che oggi in Italia assistiamo ad uno sfacelo morale.
Ma si tratta della scomparsa della politica dai giornali, sostituita da un gigantesco buco della serratura dove in assenza di migliori argomenti si fa vedere un Presidente del Consiglio mentre sta cagando – insisto su questa metafora per rendere meglio l’idea – fingendo che questo abbia rilevanza politica.
Il vero dramma italiano non è Berlusconi, che è quello che è, ma l’assenza di un’alternativa politica. Perfino il New York Times riconosce che il consenso per Berlusconi non cala a causa dell’assenza di valide alternative. Ma quello che il Popolo-Che-Odia-Berlusconi non riesce proprio a capire è che l’assenza di un’alternativa non è un problemuccio di poco conto, che risulta particolarmente frustrante solo per via del fatto che così ci tocca tenerci Berlusconi. L’assenza di alternativa è il vero dramma dell’Italia di oggi, e l’assenza di alternativa è in realtà un tutt’uno con la scomparsa definitiva della politica in Italia. E la scomparsa della politica vuol dire in parole povere che stringi stringi tutte le cosiddette forze politiche sono prive di un vero programma, costrette per ragioni di Realpolitik a limitarsi ad applicare direttive che provengono dall’estero. Quindi se il Popolo-Che-Odia-Berlusconi vuole liberarsi di Berlusconi prima che a ciò provveda la natura (e probabilmente la natura non tarderà poi troppo a fare il suo corso), deve smetterla di crogiolarsi nella sua identità collettiva di Popolo-Che-Odia-Berlusconi e crescere sino al rango di il Popolo-Che-Non-Tollera-Una-Pseudo-Alternativa-Fittizia. Chi tradisce il Popolo-Che-Odia-Berlusconi non è Berlusconi, per il quale esso non ha votato, ma le forze politiche per cui il Popolo-Che-Odia-Berlusconi effettivamente vota e che a Berlusconi si dicono alternative, ma solo a parole. Come può tradirci qualcuno per cui non abbiamo votato? E’ normale che chi non abbiamo votato persegua una politica che non ci piace. Le democrazia è anche questo. Uno ha il diritto di prendersela – e anzi ha il dovere di prendersela – solo con i politici per cui ha votato e che lo hanno tradito.
La famosa frase di Nanni Moretti: “D’Alema, dì qualcosa di sinistra” fu emblematica. D’Alema, invece, quando fu al governo bombardò Belgrado su ordine degli americani. A dire qualcosa di sinistra è stato paradossalmente invece… Berlusconi – prima durante le sue visite in Russia (vedere mio articolo di un anno e mezzo fa) e poi durante la sua visita in Bielorussia, l’ultima nazione socialista d’Europa, dove ebbe parole di stima per il Presidente Lukashenko, che la stampa occidentale preferisce dipingere come un opprimente dittatore. Non sono mai stato in Bielorussia quindi non posso giudicare, ma della stampa occidentale ho imparato a diffidare e sospetto che in realtà Lukashenko sia più verosimilmente una sorta di Gorbaciov riuscito ad effettuare la perestroika che a Gorbaciov fallì. Anche Gorbaciov era un “dittatore”, eppure vinse un premio Nobel per la Pace. Checché se ne dica, pare che fra le nazioni ex sovietiche la Bielorussia sia oggi quella con i migliori standard di vita, e con l’80% di persone che condivide l’operato di Lukashenko. Il popolo che si sente di sinistra farebbe bene a chiedersi perché a rivalutare Lukashenko – il governante più socialista (o comunista, fate voi) che ci sia oggi in Europa – ci si sia messo Berlusconi e non i partiti italiani che si proclamano di sinistra.
Inizia a venirvi il dubbio che qui forse qualcosa non quadra?
Vi rendete conto che quando Berlusconi se la intendeva con i poteri forti internazionali al popolo di sinistra egli era semplicemente antipatico, mentre ora che (probabilmente a causa della sua megalomania) è entrato in rotta di collisione con tali poteri e si è in parte (e solo in parte) svincolato dal ruolo coatto di burattino, l’antipatia si è magicamente trasformata in odio? Se uno è incline a odiare, non era più ragionevole odiarlo prima? A nessuno viene il dubbio di essere stato preso per il naso?
Il giorno in cui Berlusconi scomparirà dalla scena politica si consumeranno in tutta Italia grandi festeggiamenti nello stile in cui si festeggiano in Italia le vittorie calcistiche della squadra del cuore. Stessa forma e, ahinoi, stessi contenuti. Ma il vero dramma italiano della scomparsa definitiva della politica non scomparirà – anzi, si perfezionerà. E quando ciò sarà visibile a tutti sarà troppo tardi.
Come dettagliatamente spiegato nel mio articolo di un anno e mezzo fa, la tecnica di character assasination a cui assistiamo è tipicamente anglosassone. Improbabile che sia stata decisa in Italia. D’altra parte è ben in ambienti anglosassoni che si è deciso che Berlusconi deve cadere e non a caso sia il Financial Times che il Times chiedono un giorno sì e l’altro pure le dimissioni di Berlusconi. Ma anche il Sunday Times, il Guardian, il Sunday Telegraph e l’Observer ci sguazzano, tirando in ballo pure Rocco Siffredi. Mentre il New York Times deve ora sorprendersi – e trapela nel loro articolo in merito un certo fastidio – del fatto che questa tecnica da noi non funziona.
Gli americani stessi sembrano suggerire un argomento molto popolare in Italia, e cioè che la televisione di Berlusconi abbia a tal punto rincoglionito gli italiani che questo spieghi perché essi ora votino per lui.
Sono io il primo a dire e a ripetere fino alla nausea che in tutto l’Occidente la televisione commerciale abbia demolito la capacità di pensare di una generazione intera, e lo penso a tal punto che cerco di passare la maggior parte del tempo possibile in nazioni dove lo sfacelo non è così avanzato. Ma la televisione commerciale è un’invenzione americana, mica di Berlusconi. La televisione odierna è orribile da guardare ovunque, e in Italia non è mediamente peggio che nelle altre nazioni europee. Della televisione spazzatura Berlusconi è stato in Italia l’alfiere, ma se non fosse stato lui ci sarebbe stato un altro. Per esempio Murdoch. Si tratta di tendenze globali. E la programmazione RAI non fa meno schifo di quella Mediaset, e fa angoscia a prescindere di che colore sia il governo di turno. L’argomento che se facesse meno schifo perderebbe ascolti – un argomento molto di moda – non ha alcun senso. La RAI deve fornire un servizio, per il quale infatti si paga un canone, mica fare il record dell’audience e maturare profitti. Anche in Germania è pieno di televisioni commerciali inguardabili, ma la televisione pubblica lì è sensibilmente migliore che da noi.
Come detto, c’è un’altra tendenza che minaccia di crescere, ed è quella è quella di coloro che andranno a votare Berlusconi proprio per protesta contro questa vergognosa character assasination che di democratico non ha proprio nulla e con cui si è voluta sostituire la politica. Un blogghista con un certo seguito ha pubblicato un articolo sul suo blog (da lui creato anni fa dichiaratamente contro Berlusconi) in cui minaccia di votare per Berlusconi se i giornali non la smettono con questa grottesca pornotelenovela. L’articolo è stato ripubblicato su Comedonchisciotte, uno dei principali siti di controinformazione in Italia, ed il fatto sorprendente è che una buona metà dei commenti all’articolo sono di pieno plauso e condivisione. La parte più sveglia del popolo-antiberlusconi sta iniziando a rendersi conto che il problema vero in Italia non è Berlusconi. C’è un problema più grosso. Talmente più grosso che il Problema-Berlusconi impallidisce e addirittura scompare nel confronto. Ubi maior minor cessat.
Ovviamente, chi non riesce a vedere questo problema più grosso deve accontentarsi di odiare Berlusconi. E’ indubbiamente più facile, alla portata di tutti, pseudo-intellettualmente conformista e non richiede la comprensione di complessi scenari di politica internazionale dietro le quinte. E qualche fanatico che vaneggia sul fatto che anche Comedonchisciotte sarebbe diventato un covo di berlusconiani è la ciliegina sulla torta.
In attesa che il franchising delle rivoluzioni colorate attecchisca in Italia (anche McDonald ha impiegato in Italia molto più tempo ad attecchire che altrove), la stampa italiana ha ancora molto intrattenimento da offrire al popolo italiano. Aspettiamo con trepidazione le nuove puntate e possiamo sbizzarrirci ad immaginarci i titoli illuminati del telegiornale della sera (che nella versione online saranno integrati da una miriade di coerenti link ipertestuali di approfondimento, per un più completo servizio al cittadino):
- “Mi ha messo un dito nel culo” – ecco le vergognose confidenze di un ministro al suo parroco durante la confessione domenicale, emerse dalle intercettazioni ambientali in chiesa. Nessun commento del Vaticano. Anche Dio non si pronuncia.
- “Tutte le scopate del premier” – nel segno della trasparenza Wikileaks diffonde i video integrali delle orge nella villa in Sardegna e di quella in Liguria a Portofino, filmate dal satellite. Il Premier nominato d’ufficio per il Hot d’Or, la Palma d’Oro del cinema Porno, come miglior attore protagonista. Preoccupazione di Rocco Siffredi.L’opposizione chiede la castrazione chimica, l’ex moglie sottoscrive.
- “Scoperta la principale differenza fra il Premier e il Duce” – galeotti furono i video ripresi col telefonino da una escort durante un incontro di lavoro: Mussolini si spezza ma non si piega mentre, a giudicare dai video, ora al vaglio dei magistrati, B. si piega ma non si spezza.La casa farmaceutica produttrice del Viagra protesta: “Tutte menzogne!”
- “Celati nei discorsi politici messaggi in codice per serate sporcaccione” – un insider rivela che quando il Premier parlava al telefono di un programma di convergenze parallele in realtà voleva dire che quella sera il menù prevedeva festini con doppie penetrazioni a go-go. Il Premier smentisce: “Non capite le mie barzellette.”
- “Impotenza o Eiaculazione Precoce? Retroscena inaspettati della crisi di governo.” – il parere degli psicologi: “La fobia di B. per il comunismo rappresenta in realtà la paura della castrazione. Deve sottoporsi a psicoanalisi!” La risposta di B. non si fa attendere: “Psicanalisi? Preferirei farmi fare il solletico.” Segue interrogazione parlamentare a riguardo.
- “Governati dall’oroscopo!” Due cartomanti dichiarano che le ministre (ex fotomodelle) li consultavano prima di prendere qualsiasi decisione di governo. Insorge Otelma in difesa del Premier “Se così fosse, noi lo sapremmo.”
- “Arriva la prostituzione di leva?” – circolano voci che il Pdl starebbe preparando un disegno di legge per assimilare la prostituzione al servizio civile e renderla obbligatoria per le donne. B. smentisce, ma non convince. Una intercettazione rivelerebbe che le deputate erano autrici della mozione sarebbero note con il nomignolo di “ragazze gang bang”. Per combattere le accuse di favorire le belle donne nella loro carriera politica, B. starebbe per nominare ministri alcuni fotomodelli culturisti. Ma in pole position come prossimo Presidente della Repubblica pare ci sia proprio una fotomodella.
- “C’è chi avrebbe riconosciuto il Premier nel sito pornosenile oldje.com” – smentita del Ministro della Cultura: “Ho controllato personalmente. E’ solo un sosia.”
Milioni di persone nel ruolo di utili idioti festeggiano a suon di seghe mentali e ringraziano.
Ma l’Italia non è l’Inghilterra bigotta, e tutto ciò, per quanto grottesco, potrebbe condurre ad un nulla di fatto.
E Berlusconi potrebbe addirittura vedere il proprio consenso ulteriormente accrescersi.
Soprattutto se con un autentico colpo di genio Silvio Berlusconi annunciasse a sorpresa un bel dì la sua intenzione di sposare Ruby Rubacuori. Il matrimonio riparatore dell’uomo più ricco d’Italia con la povera e diseredata giovincella traviata sarebbe probabilmente trasmesso in mondovisione e farebbe storia – per lo meno storia della televisione.
Ecco in scena la Madre di Tutte le Favole A Lieto Fine – altro che Pretty Woman!
Il matrimonio del secolo – anzi – del millennio, assicurerebbe a Berlusconi la prossima legislatura. E forse anche il titolo di re onorario del Marocco nonché eroe e fiero paladino del mondo arabo.
E dopo le nozze Silvio & Ruby andrebbero in luna di miele all’Isola dei Famosi assieme ad altre star fra cui Sarkozy, Carla Bruni e Rocco Siffredi e questo assicurerebbe a Berlusconi un’altra legislatura ancora e a Rocco Siffredi il Ministero per le Pari Importunità.
In segno di stima e riconoscenza i paesi arabi ci venderebbero il loro petrolio a prezzo di favore e da quel giorno tutti o quasi in Italia vissero per sempre felici e contenti. Forse.
Originariamente pubblicato su www.Roberto.info
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[1] Alcuni noti intellettuali italiani sostengono che il cazzo vada sì nella figa (si vede che hanno studiato, si evince dalla scelta dei temi di discussione e dall’uso dei vocaboli più pertinenti), ma non nelle fighe, cioè che debba limitarsi ad andare in una figa soltanto. I rappresentanti dell’Italia gay non sono tuttavia d’accordo, ma non ne fanno una questione di singolare/plurale. Un noto premio Nobel ha posto anche il problema dei pompini, l’esistenza dei quali complica ulteriormente le cose. Come si vede la discussione intellettuale a riguardo è molto approfondita in Italia.
[2] Si parla qui dell’uomo che seduca una donna. Come la donna seduca un uomo è invece un capitolo assai differente, che però qui non ci interessa. La seduzione fra omosessuali è poi un altro capitolo ancora. Non possiamo occuparci di tutto nello stesso tempo.
[3] Non è un errore, è che mi ci manca ancora un accusa di vilipendio di capo di stato estero! Inoltre, Ozama si presta a poter essere invece Osama, l’alter ego di chi governa l’America che non a caso ha infatti praticamente lo stesso nome. Ulteriori dettagli su questa improbabile coincidenza ed altro nel mio libro The Myth of September 11.
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