di Roberto Quaglia
Orwell, dopotutto, era un dilettante. Ha scritto un libro da cui è stato tratto un reality show i cui partecipanti non sanno neppure che lui è esistito. Tanto lavoro per nulla. Ha messo insieme un bel libro ma si è dimenticato di brevettare il “format”. E quindi è oggi lecito plagiarlo. In televisione come sulla scena politica. Ben gli sta. E’ il destino dei dilettanti.
Orwell era un dilettante per difetto di fantasia. Non è riuscito ad immaginare a quali livelli di assurdità una società umana possa spingersi, e quanto ciò possa risultare paradossalmente spassoso. Noi, che viviamo nel ventunesimo secolo, siamo più fortunati.
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