di Roberto Quaglia – roberto.info
Può darsi che sia ancora presto per trarre giudizi conclusivi sugli attentati terroristici di Bruxelles. Tuttavia, a quarantott’ore dai fatti l’evento si è già tinto di surreale, come peraltro ormai accade regolarmente con fatti del genere nel Mondo Nuovo dell’Occidente. Il capo dei servizi segreti ucraini tiene ad informarci che “non si stupirebbe” se dietro agli attentati di Bruxelles ci fosse la Russia. Questa è la gente a cui i giornalisti occidentali danno regolarmente credito per spiegarsi che cosa stia accadendo da due anni in Ucraina. Tenetene conto la prossima volta che sui giornali si (s)parlerà della crisi Ucraina.
Il presidente turco Erdogan si dichiara pronto ad aiutare Bruxelles a combattere il terrorismo, pochi giorni dopo avere dichiarato che “non ci sono motivi perché le bombe esplose ad Ankara non possano esplodere a Bruxelles”. Immagino che a questo punto il passo logico successivo sia non ci sono motivi perché la democrazia non si possa abolire a Bruxelles così come è stata abolita in Turchia (l’uso della parola “democrazia” è qui da intendersi esclusivamente come licenza poetica, naturalmente). E per esclusive ragioni di alto surrealismo dobbiamo anche ricordare che in un’intervista a Bel-RTL del 26 aprile 2013 a proposito dei jihadisti belgi il ministro degli Esteri belga Didier Reynders aveva dichiarato: “Forse gli faremo un monumento come eroi di una rivoluzione”. Qualcuno dovrebbe ora chiedergli:Quel momento è venuto? Continua a leggere