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Le colpe dei giornalisti nella guerra mondiale prossima ventura

Pubblicato su 20 Aprile 2017 di Roberto Pubblicato in Roberto In Italiano .

di Roberto Quaglia – roberto.info

Aprile 2017, sull’onda dell’attacco missilistico contro la Siria, gli Stati Uniti hanno richiamato alle armi 150.000 riservisti. È il presagio della preparazione di un’operazione bellica in grande stile. In altre parole, di un’escalation sostanziale di questa guerra mondiale a rate, via via travestita da altre faccende, guerra della quale in troppi si renderanno conto solo quando è troppo tardi.

Il pretesto di questa escalation è il presunto attacco coi gas che il presidente siriano Assad avrebbe compiuto contro la sua stessa popolazione. L’ipotesi che ciò sia vero è del tutto inverosimile.

In primo luogo perché Assad stava vincendo la guerra contro l’ISIS, quindi l’ultima cosa che avrebbe interesse a fare è attirarsi le ire del mondo con un atto del genere.

A chi avesse difficoltà a capire questo concetto, potete fare un esempio che in Italia capirà chiunque: se una squadra di calcio sta vincendo una partita 5 a zero a cinque minuti dalla fine, non si mette a fare 5 o addirittura 6 autogol negli ultimi cinque minuti. Non si è mai vista una cosa del genere. Nei rari casi in cui c’è stato un autogol molto sospetto a fine partita poi si è scoperto che c’era dietro il calcioscommesse. In altre parole, un autogol false flag, se vogliamo farci una battuta sopra. Per tornare alla Siria, Assad stava finalmente vincendo contro l’ISIS, cioè i tagliagole, quelli che appena potevano decapitavano cristiani e non cristiani a destra e a manca. E quindi, secondo voi, un attimo prima della vittoria lui si va a suicidare facendo esattamente l’unica cosa che gli Stati Uniti potevano usare come pretesto per attaccarli? Se credete ad una cosa del genere, contattatemi in privato che ho un affare pazzesco da proporti: per due spiccioli vi vendo la fontana di Trevi, fidatevi, è in vendita e farà un figurone nel vostro giardino, oppure in bagno, se non avete un giardino.

In secondo luogo, per Assad attaccare i civili col gas sarebbe anche idiota da punto di vista militare. Volendoli proprio usare, uno li butta contro gli invasori, contro quella feccia di mercenari tagliagole dell’ISIS che in gran parte non sono neppure siriani. Perché colpire invece la propria popolazione civile? Se credete una cosa del genere, avrei da vendervi anche un Colosseo, esente IMU, pagamento in comode rate, vi potete fidare, farà un figurone nel vostro soggiorno, vicino al televisore che evidentemente guardate un po’ troppo.

In terzo luogo, Assad non aveva più armi chimiche. Erano state distrutte nel 2013 sotto la supervisione di organismi internazionali.

Quindi, ricapitolando, mentre Assad sta vincendo la guerra contro L’ISIS e non appena gli Stati Uniti dichiarano che la rimozione di Assad non è più una loro priorità, Assad decide di usare le armi chimiche che non possiede per bombardare un luogo privo di alcun valore militare, però ricco di bambini e telecamere pronte a filmarli mentre agonizzano.

Come avrete capito, i potenti del mondo ci stanno vomitando addosso storie assurde senza né capo né coda, e la cosa davvero agghiacciante è che parecchia gente se le beva.

Inquietanti poi sono quelli che sarebbero stati a conoscenza dei fatti prima che accadessero. Il credibile sito Globalresearch riporta di un giornalista che avrebbe postato su facebook una notizia dell’attacco prima che esso avvenisse. Ma più inquietante ancora è la previsione dell’ex generale Nato Richard Shirreff, che un anno fa pubblicò un libro che annunciava lo scoppiò della guerra fra Nato e Russia esattamente per… Maggio 2017. All’epoca stupì il fatto che egli fornisse le date esatte, esattamente maggio 2017, pareva il segno che egli fosse a conoscenza di cose che noi ignoriamo. I fatti di Aprile 2017 stanno purtroppo confermando questa impressione. I missili statunitensi sulla Siria ed il richiamo di 150.000 riservisti non promettono affatto bene. Vedremo cosa ci riserverà maggio.

La storiella incredibile di Assad che gaserebbe il proprio popolo è un remake della stessa identica storia che venne raccontata nel 2013 e che già allora portò gli Stati Uniti ad un passo dall’attacco. All’epoca venne in seguito dimostrato, peraltro in modo inequivocabile, che Assad era innocente e che quindi, con tutta probabilità, i colpevoli andavano cercati nell’ISIS. Notiamo innanzitutto che questo non portò a suo tempo gli USA a lanciare Tomahawk contro l’ISIS per il fatto che usasse armi chimiche. In effetti, che le armi chimiche siano solo un pretesto è ormai una cosa ovvia. È ormai assodato che negli anni 80 gli Stati Uniti appoggiavano Saddam Hussein mentre gasava a morte interi villaggi curdi e mentre usava armi chimiche anche contro l’Iran.

Ma ciò che è davvero stupefacente è che oggi a soli quattro anni di distanza tutto il mainstream mostri di credere ciecamente alle stesse esatte balle. C’è il famoso detto che chi dimentica le lezioni della storia è condannato a ripeterla, ma ciò si fonda sul fatto che in tempi storici è facile perdere la memoria di eventi che non si sono vissuti in prima persona. Ma qui parliamo di cose accadute quattro anni fa. Poiché non è plausibile che professionisti come i politici e i giornalisti abbiano davvero la memoria così corta su dei fatti che sono di loro pertinenza, la scusa dell’amnesia questa volta non vale. Abbiamo quindi la prova, al di là di qualsiasi dubbio, che questa gente sta ora agendo in perfetta cattiva fede. Cioè i politici che voi avete eletto vi stanno tradendo, e le loro azioni sconsiderate rischiano di trascinarci in una guerra contro la Russia che per noi sarebbe letale, ed alcuni dei giornalisti che voi leggete vi stanno mentendo, fornendovi notizie adulterate così che vi facciate una sbagliata visione del mondo. Ricordate Udo Ulfkotte, il giornalista tedesco della Frankfurter Allgemeine Zeitung che fece “outing”, confessando in pubblico di essere stato foraggiato dalla CIA per mentire al pubblico dei suo lettori? Ulfkotte aggiunse che molti altri suoi colleghi giornalisti erano corrotti come lui. Ecco un caso esemplare di “gola profonda” che vuota il sacco circa un malaffare di cui è bene informato essendo un insider. E ricorderete forse che Umberto Eco pontificò con grande eco sul fatto che i complotti non esistono se prima o poi non appare una cosiddetta “gola profonda” che spiffera tutto – ebbene qui la gola profonda è saltata fuori, e che gola profonda! Non solo uno che accusa gli altri, ma uno che accusa anche se stesso, cosa che in una scala da 1 a 10 di credibilità gli da un bel 10 – massima credibilità.

Ecco quindi irrompere sulla scena la gola profonda così tanto auspicata da Umberto Eco, peccato che però tutti si sono immediatamente tappati le orecchie ed hanno messo la testa sotto la sabbia come gli struzzi, o come gli stronzi – scegliete voi l’analogia più adeguata. Ma allora uno si domanda: a cosa serve quindi la gola profonda? – sarebbe da chiederlo ad Umberto Eco, ma lui non ci può più rispondere. Quindi sta a vedere che l’unico uso utile della gola profonda è alla fin della fiera quello tradizionale che ha dato origine al termine, non so se avete presente. La gola profonda Udo Ulfkotte ha poi fatto una brutta fine, morto prematuramente a soli 56 anni. La gola profonda originale Linda Lovelace era morta a 53. Ma ricordando la denuncia di Ulfkotte sul fatto che molti giornalisti sono corrotti come lui, abbiamo oggi una formidabile occasione di identificarli tutti. Sono esattamente quelli che dalle testate dei loro giornali e sugli schermi televisivi vi raccontano balle inverosimili alle quali essi semplicemente non possono credere, quindi mentono sapendo di mentire. Sono quelli che pochi minuti dopo i presunti fatti sono già lì a accreditare come verità assodata la dichiarazione americana che il colpevole sia Assad, senza un dubbio, senza un pensiero, senza una verifica. Ricordatevi i loro nomi. Ricordateveli per non ascoltare mai più quello che vi diranno in futuro. Perché adesso avete la prova che essi vi ingannano sapendo perfettamente quello che stanno facendo, e quindi se anche una sola volta darete di nuovo loro ascolto sarà interamente colpa vostra. Osservate con attenzione chi vi riempie di bugie in questi momenti critici ed avrete con ragionevole certezza la lista dei giornalisti e politici corrotti, privi di qualsiasi scrupolo nello scaraventarvi in una guerra che potrà solo essere la vostra rovina. Costoro ora sbavano dalla bramosia che Assad venga rimosso – ma voi lo sapete vero cosa succede se i tagliagole dell’ISIS vincessero la guerra contro Assad ed instaurassero il loro pseudo califfato, così come giornalisti e politici corrotti implicitamente auspicano? Significa l’inizio dell’inferno per l’Europa!

Nello stesso tempo, gli stessi giornali che in prima pagina vi ingannano, ospitano talvolta nelle pagine interne anche giornalisti che invece ci vanno più cauti con le accuse ad Assad, e addirittura – udite udite – sollevavano dubbi. Timorosi per ragioni di carriera di dire la verità intera, se non altro hanno la buona decenza di non farsi megafono della vile menzogna.

Sulla RAI è stato intervistato Paolo Romani, Capogruppo al Senato per Forza Italia, che incredibilmente si è sottratto del tutto al coro di menzogne, dicendo pane al pane le cose come stavano, più o meno lo stesso che ho appena detto io. Matteo Salvini ha pubblicato un video su Youtube denunciando le menzogne. Come mai a sinistra – fingendo che esista una sinistra – nessuno ha non dico le palle per dire la verità, ma per lo meno la decenza di non allinearsi a menzogne infami che li inseguiranno per tutta la vita?

In America, molti di quelli che di Trump dicevano peste e corna hanno iniziato a lodarlo non appena ha compiuto, come i suoi predecessori, un crimine di guerra, bombardando illegalmente una nazione sovrana. La stessa Hillary Clinton ha avuto parole buone per lui. Qualcuno sostiene che la mossa di Trump era rivolta a zittire i nemici interni. Il ragionamento ha una sua logica, ma temo non sia fondato. E ricordate la famosa Fake News mainstream che Putin avrebbe messo un suo pupazzo alla Casa Bianca? Tutti i media per mesi in coro ad urlare come deficienti che Trump era il pupazzo di Putin. E adesso il coro, sbugiardato come sempre dai fatti, passa alla balla successiva, ed il pubblico non pensante continua ad andare dietro al pifferaio magico che lo sta portando al dirupo.

Il coro per la guerra è pressoché perfetto, prendendo in esame le prime 100 testate giornalistiche statunitensi solo il 2% degli editoriali si è espresso in modo critico rispetto al bombardamento illegale di della Siria.

Qui non si sta scrivendo la storia, qui si stanno scrivendo dei trattati di sociologia militarizzata!

E non ci sono limiti a quanto possano essere sfacciate le balle del mainstream, sentite questa: Russia ed Iran avvertono gli Stati Uniti che risponderanno con la forza se essi varcanno di nuovo la linea rossa in Siria – scrive l’Independent, ma non è vero, non hanno detto nulla del genere, il Cremlino ha detto di non saperne proprio nulla. Ed ecco anche Reuters, agenzia di stampa, diffondere la fake news. E dire che basta un minimo di conoscenza della mentalità russa per capire che la notizia non possa essere vera: sono gli statunitensi quelli che si riempono la bocca di linee rosse e minacce – l’ultima, di Trump, che come in un film d’azione di bassa lega ha contemporaneamente twittato ed abbaiato “la Corea del Nord è in cerca di guai”. I russi in questo campo danno poco peso alle parole, ma ne danno moltissimo alle azioni. E alle azioni essi rispondono con le azioni, non con le minacce. Nella mentalità russa, minacciare è un segno di debolezza.

Non pago delle semplici fake news, il mainstream sforna anche fake news mitologiche, come la pseudo-notizia riportata con grande pompa che a convincere Trump a bombardare la Siria sia stata sua figlia, commossa per i bambini gasati. Qui il fake tracima ormai nel mito, la finzione mitica che a decidere la politica imperiale statunitense sia un uomo solo, il Presidente degli Stati Uniti, si tinge di surreale quando trasferisce questa causalità addirittura alla figlia – i destini del mondo legati agli umori di una ricca modella con grande influsso sul suo paparino! La grande stampa mainstream anglosassone finge di crederci – oppure, peggio ancora, magari ci crede pure. Qui la menzogna assurge a surreali cuspidi di follia condivisa, dove un’umanità permanentemente fuori di testa non sa più distinguere il vero dal falso neppure quando il falso non fa più niente per nascondersi. È un delirio inarrestabile che pare causato da una miscela di LSD e crack ma è invece alimentato dalla grande fabbrica dei miti di Hollywood. Se per un attimo ci avete creduto anche voi che l’attacco in Siria è un’ideuzza di Ivanka Trump siete anche voi pesantemente posseduti dal morbo ed avete bisogno di un esorcista. Oppure, in alternativa, potete leggere il mio ultimo libro, Il Fondamentalismo Hollywoodista, nel quale spiego esattamente in quali modi Hollywood ci frigge i cervelli a tal punto che quando poi circolano fregnacce come questa sulle più prestigiose testate anglosassoni, nessuno, ma proprio nessuno in giro faccia una piega. Consideratelo un manuale di autodifesa contro il lavaggio mentale.

Oggi ho parlato poco o nulla delle vicende di guerra e degli scenari geopolitici retrostanti, soffermando invece la mia attenzione sull’immondo spettacolo dei servi sciocchi di questi belligeranti impenitenti. Infatti, se la guerra non è davvero una bella cosa, i servi sciocchi e vili della guerra sono uno spettacolo ancora più ripugnante, esempio contemporaneo di quella banalità del male vista così tante volte nella storia, operata dagli ominicchi negli apparati di potere che prosperano nell’inconsapevolezza di cosa significhino le proprie azioni.

Chiudiamo questo breve discorso ricordando il dissidente sovietico Aleksandr Solgenicyn, premio Nobel della letteratura e grande, grandissimo beniamino dell’Occidente, almeno fino a quando nel 1999, commentando il bombardamento NATO della Serbia, non dichiarò: “Non ci sono differenze tra la NATO e Hitler”. Da noi amato per le sue critiche al sistema sovietico, però ignorato per le sue critiche al sistema Occidentale. Solgenicyn, pochi lo sanno dato che va contro la narrativa occidentale, è stato anche maestro di Putin, all’inizio della sua avventura politica, e la stima era pienamente ricambiata.

Ecco quindi alcune delle parole del famoso appello Vivere senza Menzogna che Solgenicyn scrisse a Mosca il 12 febbraio 1974, poche ore prima si essere arrestato.

“Stiamo ormai per toccare il fondo, su tutti noi incombe la più completa rovina fisica e spirituale, e noi continuiamo a farfugliare con un pavido sorriso: “Come potremmo impedirlo? Non ne abbiamo la forza”. Siamo a tal punto disumanizzati, che per la modesta zuppa di oggi siamo disposti a sacrificare qualunque principio, la nostra anima, tutti gli sforzi di chi ci ha preceduto, ogni possibilità per i posteri, pur di non disturbare la nostra grama esistenza. (…)

La chiave della nostra liberazione è il rifiuto di partecipare personalmente alla menzogna. Anche se la menzogna ricopre ogni cosa, anche se domina dappertutto, su un punto siamo inflessibili: che non domini per opera mia! Ognuno di noi dunque, superando la pusillanimità, faccia la propria scelta: o rimanere servo cosciente della menzogna (…) o convincersi che è venuto il momento di scuotersi, di diventare una persona onesta, degna del rispetto tanto dei figli quanto dei contemporanei.”

I servi sciocchi e vili della guerra che popolano le redazioni dei giornali e le segreterie di certi partiti non hanno neppure una molecola della dignità di Aleksandr Solgenicyn.

Roberto Quaglia
20 Aprile 2017

“Il fondamentalismo hollywoodista ovvero l’invisibile ideologia dell’Occidente. Un’ideologia invisibile, che non si dichiara, i cui testi sacri sono le migliaia e migliaia di film e telefilm che veicolano i modi di pensare e di vedere il mondo dell’Occidente, caricandoli quotidianamente in miliardi di cervelli. Così si forma la nostra visione del mondo. Ma In quali modi i film prodotti da Hollywood modificano il nostro modo di percepire ed interpretare la realtà? E in quale misura questo fenomeno è il frutto di un preciso progetto ed in quale è invece solo la conseguenza del conformismo agli stereotipi vigenti?”

 

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Tag: Giornalismo, Guerra Chimica, Mass Media, Propaganda, Sarin, Siria, Sociologia, Solgenicyn .
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