di Roberto Quaglia – roberto.info
Il movente dell’atto di terrorismo sul ponte di Westminster a Londra vi sfugge? Per fortuna a fare chiarezza ci ha subito pensato il ministro britannico degli interni, Amber Rudd, che ora pretende che WhatsApp fornisca loro le chiavi di accesso ai messaggi dei loro utenti, poiché… “il terrorista avrebbe usato WhattsApp”. Improvvisamente ci è adesso chiaro l’esatto movente di questa specifica operazione psicologica false flag. Ennesimo episodio della saga della strategia della tensione che ricalca un copione già visto più e più volte. Non un vero attacco al parlamento riuscito male, bensì un finto attacco al parlamento riuscito bene. L’unica difesa che abbiamo è imparare finalmente la lezione di Orwell e spegnere la televisione.
Sceeeemi! Sceeeeemi!
Cari lettori scusate, ma non ho proprio resistito alla tentazione.
Tutti quelli di voi che ora stanno perdendo il loro tempo e le loro vite a discutere sulla notizia dell’attacco terroristico dell’ISIS contro il parlamento britannico – mi dispiace – ma si meritano l’appellativo di “sceeemi”. E me lo merito anch’io, visto che nonostante tutti i miei buoni propositi, sono invece qui a parlarne.
Non c’è infatti stato alcun attacco contro il parlamento britannico. Non c’è stato alcun attentato terroristico. E’ tutto solo nella vostra testa e ce lo hanno messo i media mainstream, gli stessi per colmo di beffa pretendono di mettervi in guardia contro le fake news. A Londra non è successo proprio nulla che sia degno di menzione. E’ vero, la cronaca racconta di uno squilibrato a Londra che sul ponte di Westminster ha intenzionalmente investito dei passanti e poi ne ha aggrediti altri, e sono state riportate alcune vittime. Un brutto, bruttissimo fatto di cronaca, come ne avvengono tutti i giorni in ogni angolo del mondo. Sono migliaia le persone che tutti i giorni perdono la vita nel mondo a causa di brutti casi di cronaca. MI-GLIA-IA. Tutti i giorni. Anche in questo stesso momento. Il mondo è fatto così. Per non parlare delle persone che muoiono in gruppi più numerosi, per esempio perché li ammazziamo noi. Beh, non noi personalmente, però i nostri governi, ma poiché formalmente viviamo in nazioni a democrazia rappresentativa, la responsabilità è tecnicamente anche nostra. Per esempio, più o meno contemporaneamente ai tragici fatti di Londra l’aviazione statunitense ha ammazzato qualche centinaio fra donne e bambini in Iraq. Vi siete commossi in proporzione? Probabilmente no, un po’ perché magari non ve lo hanno detto o se ve lo hanno detto lo hanno fatto in modo didascalico, asettico, senza sottolineare che dovresti indignarvi! Il Los Angeles Times, nel riportare la notizia della strage e riportando gli Stati Uniti come l’autore ha aggiunto la parola “sospetto”, per introdurre un elemento di dubbio assurdo, tanto per confondere i lettori, nonostante il Pentagono a denti stretti abbia ammesso il fatto. La CNN addirittura nega la responsabilità, Repubblica la ammette con alcuni giorni di ritardo, insomma, tanto per cambiare i media mainstream fanno casino.
Tornando a Londra, ogni attenzione tributata a questo specifico caso è del tutto… feticistica. Il feticcio che ci suggestiona è l’immagine del parlamento britannico che ha fatto da sfondo al fattaccio, parlamento che nella nostra immaginazione, alimentata dai media mainstream, è stato quindi attaccato. Ma non è stato attaccato. Un attacco vero sarebbe stato organizzato in tutt’altro modo. Passava di lì in quel momento anche un ministro britannico, ma il cosiddetto terrorista non lo ha preso di mira. Con un minimo di progettualità, sincronizzandosi con l’orario di ingresso o di uscita dei politici inglesi, avrebbe potuto fare un filotto di parlamentari, cioè proprio della gente che decide dei bombardamento di paesi mussulmani, non di poveri cittadini qualunque. Fateci caso: l’ISIS non uccide mai i nostri uomini al comando. Chissà perché, eh? Quindi anche la presunta rivendicazione dell’ISIS è una farsa, una completa farsa, che i media idioti, oppure colpevolmente corrotti – scegliete voi – accreditano per vera. Domanda impertinente: Siete quindi anche voi così stupidi da credere a questo castello di sabbia di balle? Spero proprio di no. Gli stessi che ora vi raccontano questa storia e vi spacciano per vera la rivendicazione dell’ISIS, sostengono da anni la narrativa che gli Stati Uniti conducano in Siria ed Iraq una coalizione di decine e decine di buone nazioni del mondo che buttano bombe per combattere l’ISIS. E questo, ormai da 5 anni. Che tradotto vuol dire che l’ISIS avrebbe resistito contro questa formidabile coalizione, sulla carta infinitamente più potente di esso, più di quanto a suo tempo Hitler riuscì a resistere a forze militari comparabili alle sue, moolto di più di quanto resistette Saddam, che a quell’epoca disponeva di uno degli eserciti più forti del mondo. Quindi sono tutte balle, balle, soltanto balle, in ciò che i media vi raccontano non c’è nulla nulla nulla di vero. L’Occidente in questi anni non ha combattuto l’ISIS, anzi, lo ha creato, finanziato, addestrato e continuamente rifornito ed il minorato mentale che nei giorni scorsi ha fatto ciò che ha fatto sul ponte di Westminster a Londra con l’ISIS c’entra come i cavoli a merenda. Peraltro se non fosse per la Russia, che ha davvero efficacemente aiutato il governo siriano a combattere l’ISIS, adesso avremmo davvero in Medio Oriente uno pseudo-califfato di tagliagole sanguinari che ragionano e scannano gente peggio che nel Medio Evo. Tutto questo, la stampa occidentale mainstream non lo dice. Eppure, ormai anche le capre sanno che i primi finanziatori dell’ISIS sono l’Arabia Saudita e Qatar, lo ha dichiarato in pubblico addirittura Hillary Clinton, e voi credete che questi qua abbiano interesse a mandare un deficiente a Londra a fare casino per metterli nei guai? Eggià perché il movente non c’è. In effetti, il movente non c’è mai secondo la narrativa che va per la maggiore, così come non c’è nei film di Hollywood dove ci sono i terroristi come protagonisti. Come unico movente viene sempre brandito l’odio, ma è un odio astratto, un odio fumettistico, un odio disgiunto da qualsiasi obiettivo pratico e che piuttosto puntualmente causa sempre l’effetto opposto di quello desiderato. Fai un attentato – e cosa ottieni? Che bombardano il tuo paese. Ecco lo scenario tipico. E l’altra cosa che questi eventi causano sono leggi restrittive della libertà dei cittadini occidentali. Sapete perché ogni volta che voi andate a prendere l’aereo, al controllo sicurezza in aeroporto vi molestano sequestrandovi – quindi rubandovi – creme, profumi e acqua minerale di vostra proprietà? E’ proprio a causa di un finto attentato che i giornali e i telegiornali anni fa vi raccontarono sarebbe stato sventato per un pelo, fanatici islamici che avrebbero pianificato di trasformare i cessi degli aerei in laboratori chimici per costruirsi in volo bombe da fare esplodere. Ma vi rendete conto della cazzata? E poi gli stessi che vi danno per vere queste stronzate fanno le prediche per le fake news? Nota a margine: tutte le persone accusate di questo ridicolo progetto terroristico furono poi prosciolte dalle accuse perché il fatto non sussisteva. Quindi tutte balle, ma intanto a voi continuano a sequestrare inpunemente cosmetici e bevande all’aeroporto.
Esattamente come profetizzò Orwell nel suo “1984”, cito testualmente:
“C’erano attentati continui e ingiustificati. Fatti a caso. Servivano allo Stato per limitare le libertà dei cittadini. Ad ogni attentato, si facevano leggi restrittive della libertà!”
La cosa vi suona familiare?
Siamo nel mondo delle favole e stare qui a parlarne è solo una perdita di tempo anche perché chi ha capito ha capito e per gli altri ormai non c’è speranza, niente può più svegliarli dal sonno della ragione e a noi tocca sussarci i loro mostri.
Mi ero quindi riproposto di disinteressarmi completamente della faccenda, di non leggere nulla delle balle e dei deliri che il mainstream avrebbe imbastito attorno a questa vicenda londinese, ma i titoloni mi inseguono sul mio muro di faccialibro e quindi va a finire che qualche parola la devo spendere anch’io.
Se l’avvenimento di Londra è tutto fuorché un vero attacco al parlamento, nondimeno questo non significa che non sia stato organizzato per essere esattamente ciò che è stato. Ricordate Orwell. Esatto: non un vero attacco al parlamento riuscito male, ma piuttosto un finto attacco al parlamento riuscito bene. Proprio come Orwell, vesto qui dunque l’abito dell’anti-complottista, sostenendo che ciò che è accaduto è esattamente quello che era stato programmato accadesse, senza contorte dietrologie islamofobe. Se anche voi evitate di ascoltare le farneticazioni mainstream, vedrete che le cose che ci vengono mostrate si fanno trasparenti e lentamente acquisiscono un senso compiuto, soprattutto se ricordate la lezione di Orwell.
L’avvenimento di Londra marca l’anniversario di ciò che accadde esattamente un anno prima all’aeroporto di Bruxelles. Il 22 Marzo 2016 ed il 22 Marzo 2017. I due avvenimenti non hanno soltanto la stessa esatta data, ma entrambi erano stati previsti da qualche bloggher in rete, a causa dei particolari significati esoterici che qualcuno evidentemente non estraneo ai fatti attribuirebbe alla cifra 3/22, ovvero il 22 di marzo. L’anno scorso Giulietto Chiesa scatenò grandi polemiche per avere portato la pubblica attenzione su questo piccolo dettaglio ed il coro mainstream provò a linciarlo come super-complottista. Aveva invece ragione, infatti ecco al 22 marzo successivo, il sequel. Ed il prossimo 22 marzo scopriremo se si tratta di una trilogia, che ora vanno di moda. Sperando ovviamente che non si tratti dell’inizio di una grande saga.
Oltre ai bloggher c’è qualcun altro che aveva previsto l’incidente, qualcuno nel mondo dell’alta finanza, ma quella alta alta. Il giorno prima dell’incidente, infatti, la borsa di New York ha subito il più grosso ribasso degli ultimi sei mesi. Una notevole coincidenza, esattamente come avvenne nei giorni antecedenti agli attentati dell’11 settembre 2001, quando le azioni delle compagnie aeree che sarebbero state coinvolte nei fatti subirono fortissime speculazioni al ribasso. Questi attentati si rivelano tutti come dei grandi festival delle coincidenze. Tutte le volte sono preceduti da dei cosiddetti “terror drills”, simulazioni di attentati terroristici. In alcuni casi le simulazioni vengono effettuate esattamente nel momento in cui avvengono gli attentati, come ad esempio nel caso degli attentati di Londra del 7 Luglio 2005. Ascoltate cosa disse in quel caso a caldo Peter Power, un super esperto di anti-terrorismo che fu intervistato quel giorno stesso.
Immagino che siate increduli, in tal caso riascoltate quanto ha detto fino a quando non ne prendete atto. Peter Power stava effettuando un “terror drill”, una simulazione di attentati terroristici ove ci si allenava a reagire allo scoppio di bombe finte esattamente nei luoghi e nei momenti in cui sono sorprendentemente esplose bombe vere. Il fatto che egli abbia immediatamente rivelato in pubblico una cosa così clamorosa non ci deve stupire, con tutta probabilità doveva infatti assicurarsi che qualcuno non lo facesse sparire per impedirgli di rivelare proprio quella cosa lì. Ed anche il fatto che da quel momento si sarebbe in seguito sempre di ritornare sull’argomento, tranne che per smentirsi in modo didascalico, si spiega allo stesso modo. Se ci pensate, lo capirete bene anche voi.
Ho ricordato il caso di Peter Power perché la presenza di esercitazioni terroristiche in contemporanea agli attentati è un fatto ricorrente, e ne spiegai bene tutti i motivi nel mio libro Il Mito dell’11 Settembre, visto che già in quel caso ci furono un sacco di esercitazioni che stavano simulando proprio quello che stava succedendo davvero. In molti altri casi, come Bruxelles l’anno scorso e Londra quest’anno, le simulazioni antiterroristiche avvengono qualche giorno prima. Un’altra coincidenza è che in tutti questi casi gli attentatoti erano – aperte virgolette – “noti alle forze di intelligence”. Cosa vuol dire questo? Il messaggio fra le righe è: “noi facciamo bene il nostro lavoro, sappiamo sempre chi sono i terroristi, ma per riuscire a proteggervi abbiamo bisogno di maggiori poteri.” Remember Orwell, nulla di nuovo sotto il sole, i discendenti di George Orwell potrebbero avviare una causa legale per plagio. Naturalmente, in tutti questi attentati ogni volta le telecamere di sorveglianza sono spente. Sempre! Ogni volta! Senza eccezione! Vi spiano dappertutto senza tregua, ma tutte le volte che accade qualcosa – magia! Miracolo! In quel momento PER CASO essi non stavano spiando. Incredibile. Ma quanto dovete essere scemi se ci credete? Se davvero credete una cosa del genere andata davanti ad uno specchio, tirate un bel respiro e guardatevi profondamente negli occhi – quindi ponetevi questa precisa domanda: è mai possibile questa cosa qua?
Torno a ripetere: si tratta a Londra di un’operazione psicologica, l’ennesima, tutte ormai realizzate con lo stampino, analizzarne ogni dettaglio è ormai ridondante e noioso. Non lasciatevi ingannare dai complottisti che vedono ovunque un improbabile complotto islamico contro di noi. Non c’è alcun complotto, soltanto banali operazioni psicologiche. Un anno fa in occasione dell’evento di Bruxelles scrissi un saggio esauriente ed articolato sul mio blog roberto.info. Si intitolava: Bruxelles 2016: verso il terrorismo surrealista. Venne tradotto anche in altre lingue. Ne consiglio a tutti la lettura, visto che quanto dicevo allora continua ad essere valido oggi.
Pensate che ad ognuno dei grandi eventi terroristici degli ultimi anni è sempre stata presente, fra le vittime scampate, qualcuno che era già stato una vittima scampata in un evento terroristico precedente. Attenzione, tutte le volte più di una vittima scampata già recidiva. Per esempio un francese scampato a Bruxelles che però era già scampato anche al Bataclan a Parigi, oppure il mormone, anche lui a Bruxelles all’aeroporto in quel giorno fatale, che però era stato anche già sopravvissuto a Boston all’attentato della maratona, oppure quell’altro tipo che, sopravvissuto al Bataclan si scopre essere stato già un sopravvissuto delle Torri Gemelle nell’11 settembre. Altro che Alice nel Paese delle meraviglie! L’epoca del finto terrorismo surrealista verrà un giorno studiata nei testi di sociologia.
La migliore sintesi che ho letto di quanto successo a Londra, ed in piena sintonia con il mio spirito, è quella formulata da Aldo Giannuli: “Per ora questo “attentato” somiglia ad una azione terroristica come un canguro somiglia ad una stampante.” André Breton non avrebbe potuto metterla giù meglio.
E’ quindi una mera operazione psicologica nella guerra di percezione dove noi siamo le vittime designate, condannate dalla nostra ignoranza rispetto alle tecniche di manipolazione psicologica usate contro di noi. La nostra ignoranza è umiliante quando inizialmente ne prendiamo coscienza, e parlo per esperienza personale, ma diventa una colpa quando incapaci di sopportarne il fardello chiudiamo gli occhi e ci rifiutiamo di capire il mondo che ci circonda, accontentandoci dei miti diversivi e sedativi che ci distolgono dalla realtà. Non si è colpevoli quando non si ha altra scelta che venire ingannati. Ma si diventa colpevoli quando ci vengono fornite le informazioni per scoprire l’inganno, e per quieto vivere noi però chiudiamo gli occhi e diveniamo complici dei nostri ingannatori. Un consiglio spassionato: quando avvengono cose del genere, SPEGNETE LA TELEVISIONE. Invitate i vostri amici e parenti a fare altrettanto. Non dategli corda. Ignorateli. Vi garantisco che quando tutti giungessimo ad ignorarli, quando scoprissero che gli indici d’ascolto televisivo scendono a zero ogni volta che vi propongono questa roba, allora è la volta che questi eventi finalmente la smetterebbero di accadere.
I fatti di Londra colpiscono la nostra immaginazione perché l’immagine del parlamento britannico ci è familiare più di altre. Provate a nella vostra mente a visualizzare l’immagine del parlamento tedesco. O di quello italiano. Cosa vedete? Probabilmente nulla. Però l’immagine del parlamento britannico vi è invece familiare, anche se magari non siete mai stati a Londra. Non è curioso e forse anche un po’ perverso tutto ciò? Il fatto è che l’immagine del parlamento britannico vi è stata mostrata infinite volte ed in tutte le salse, il cinema hollywoodista vi ha pure mostrato immagini convincenti del parlamento inglese che esplode realisticamente, come in V come vendetta, oppure in London has fallen. E gli stessi film hollywoodisti ci spiegano peraltro, per colmo di beffa, come funzionino i cosiddetti attacchi false flag, sotto falsa bandiera, eventi sceneggiati per attribuire ad altri le proprie colpe, ma lo fanno in modo che quando poi lo stesso avviene nel mondo reale noi non siamo più in grado di coglierne la realtà. Siamo quindi stati tutti pre-programmati a reagire in modo emotivo e distorto alla notizia di un attacco al parlamento inglese, perché nella nostra testa ci sono già tutte le immagini e gli archetipi che ci occorrono per reagire esattamente come siamo stati programmati a reagire. Ho spiegato con dovizia di esempi tutti i modi in cui il cinema hollywoodista manipola i nostri cervelli nel mio libro Il Fondamentalismo Hollywoodista che potete trovare su Amazon.it, un autentico manuale di autodifesa nei confronti di questi abilissimi persuasori occulti. Nonostante nessun editore abbia voluto pubblicarlo e nessun giornale abbia sinora voluto parlarne, questo libro ha tuttavia rapidamente scalato le classifiche di vendita di Amazon giungendo ad essere il quarto libro più venduto in Italia nella categoria politica. E tuttavia ancora quasi nessuno ne parla, un segno che nel paese c’è una porzione di lettori molto più sveglia di coloro che pretendono di informarla.
Bene, ho parlato già il triplo di quando volessi e gli argomenti che contano li ho solo sfiorati. Quel vecchio e desueto trucchetto inventato dai fenici per trasmettere informazioni, la scrittura, continua ad essere una forma più efficiente del mezzo televisivo per fornire dati e ragionamenti approfonditi. Quindi per oggi è tutto.
“Il fondamentalismo hollywoodista ovvero l’invisibile ideologia dell’Occidente. Un’ideologia invisibile, che non si dichiara, i cui testi sacri sono le migliaia e migliaia di film e telefilm che veicolano i modi di pensare e di vedere il mondo dell’Occidente, caricandoli quotidianamente in miliardi di cervelli. Così si forma la nostra visione del mondo. Ma In quali modi i film prodotti da Hollywood modificano il nostro modo di percepire ed interpretare la realtà? E in quale misura questo fenomeno è il frutto di un preciso progetto ed in quale è invece solo la conseguenza del conformismo agli stereotipi vigenti?”
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