di Roberto Quaglia – roberto.info
Il movente dell’atto di terrorismo sul ponte di Westminster a Londra vi sfugge? Per fortuna a fare chiarezza ci ha subito pensato il ministro britannico degli interni, Amber Rudd, che ora pretende che WhatsApp fornisca loro le chiavi di accesso ai messaggi dei loro utenti, poiché… “il terrorista avrebbe usato WhattsApp”. Improvvisamente ci è adesso chiaro l’esatto movente di questa specifica operazione psicologica false flag. Ennesimo episodio della saga della strategia della tensione che ricalca un copione già visto più e più volte. Non un vero attacco al parlamento riuscito male, bensì un finto attacco al parlamento riuscito bene. L’unica difesa che abbiamo è imparare finalmente la lezione di Orwell e spegnere la televisione.
Sceeeemi! Sceeeeemi!
Cari lettori scusate, ma non ho proprio resistito alla tentazione.
Tutti quelli di voi che ora stanno perdendo il loro tempo e le loro vite a discutere sulla notizia dell’attacco terroristico dell’ISIS contro il parlamento britannico – mi dispiace – ma si meritano l’appellativo di “sceeemi”. E me lo merito anch’io, visto che nonostante tutti i miei buoni propositi, sono invece qui a parlarne. Continua a leggere