Breve riflessione in merito ad uno dei parecchi deliri del mainstream occidentale contemporaneo: i folli racconti sulla Corea del Nord. Ecco come il nostro regno della retorica della diversità non tollera un regno di autentica diversità.
di Roberto Quaglia – roberto.info
Oggi parliamo un po’ di Corea del Nord. Cosa sappiamo noi della Corea del Nord? Poco o niente. Della Corea del Nord ne parlano occasionalmente giornali e telegiornali, ma puntualmente senza cognizione di causa, dato che i nostri giornalisti non vanno nella Corea del Nord e quindi parlano e scrivono solo per sentito dire.
La visione che i media occidentali danno della Corea del Nord è caricaturale, addirittura fumettistica, e senza offesa per i fumetti. Il leader Kim Jong-un viene tratteggiato come uno psicopatico, dedito sì ad azioni crudeli, purché rigorosamente surreali. Ci raccontano che una volta all’anno egli faccia giustiziare qualche alto papavero con la contraerea. La prima volta niente di meno che il capo delle forze armate, reo di essersi addormentato durante una parata, e sulla seconda vittima i nostri giornali non concordano neppure sul nome. Con la contraerea? – per i nostri giornalisti non c’è nulla di strano, e così non mi stupirei se al prossimo giro Kim Jong-un facesse giustiziare i prossimi malcapitati con il siluro di un sommergibile, possibilmente atomico dato che così suona più spaventoso. Continua a leggere