di Roberto Quaglia – Roberto.info
1. Quando a maggio del 2003 diffusi il mio primo breve saggio sostenendo che la versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre era un agglomerato di falsità, la quasi totalità degli italiani ancora credeva al mito che l’attentato fosse opera di Osama Bin Laden. Un punto di vista condiviso in buona parte del mondo. Undici anni dopo, quelli che non credono più alle narrazioni ufficiali si misurano in percentuali a due cifre sulla popolazione. Domanda: Riuscite ad estrapolare una tendenza da tutto ciò? Ovvero quale percentuale di persone ritenete che crederà ancora alla versione ufficiale fra trent’anni?
2. Nell’immediatezza degli attentati dell’11 settembre 2001, la quasi totalità dei cittadini del mondo credette alla narrazione diffusa dalle autorità americane. Negli anni che sono seguiti, sempre più persone hanno cambiato radicalmente idea a riguardo, sulla base della convinzione di avere nel frattempo capito qualcosa di importante. Domanda: Chi è che ha tradizionalmente ragione più spesso, quelli che non cambiano mai idea oppure chi nel tempo modifica le proprie convinzioni?
3. A Gennaio del 2011 la rivista tedesca Welt der Wunder pubblica i risultati di un sondaggio operato da TNS Emnid, uno dei maggiori istituti di sondaggio in Germania, dal quale risulta che circa il 90% dei tedeschi crede che gli americani non abbiano detto tutta la verità sull’11 settembre. Domanda: Come sono giunti quasi tutti costoro a sospettare una cosa del genere, nonostante per un decennio siano stati martellati in televisione e sui grandi giornali con la acritica reiterazione ad nauseam della versione ufficiale? E come mai in questo 90% curiosamente non rileviamo la presenza né di politici né di giornalisti mainstream, che continuano a comportarsi come se la versione ufficiale sia sostanzialmente vera?
4. Capita occasionalmente che qualcuno in televisione inaspettatamente dica sui fatti dell’11 settembre cose che escono dal coro. In questi casi i giornalisti presenti hanno reazioni che spaziano fra l’ostentata incredulità e l’esplicita dissociazione da quanto espresso dall’ospite eretico, senza tuttavia entrare mai minimamente nel merito delle tesi da cui prendono distanza. Domanda: questi soggetti riescono davvero a pensare ancora a loro stessi come giornalisti? Che idea hanno essi della professione che esercitano? Cosa vedono quando si guardano allo specchio?
5. Dopo 11 anni di completa censura, un importante network televisivo americano, PBS, trasmette 9/11: Explosive Evidence – Experts Speak Out, un buon documentario realizzato dall’associazione americana Architetti & Ingegneri per la Verità sull’11 Settembre. Il documentario risulta fra i programmi più visionati della settimana e su Internet il più condiviso in assoluto. Curiosamente non viene rapidamente rimosso ed archiviato nell’oblio, come sistematicamente avviene per le verità scomode. Anzi, il film viene reso disponibile su Internet ad oltranza. Domanda: siamo alla vigilia di un Gran Rituale di Sacrificio del Solito Capro Espiatorio (con Gran Vittoria Finale della Giustizia Democratica), oppure si sta abituando per gradi le frange più sveglie del pubblico americano a convivere con una versione attenuata della sconveniente realtà? Oppure il Mito si sta già davvero inarrestabilmente disfacendo per i fatti suoi e questo è solo uno dei primi sintomi del tracollo?
6. Larry Silverstein è ormai considerato il più fortunato immobiliarista del mondo. Nell’estate del 2001 compra le Torri Gemelle con un leasing di 99 anni (quindi senza quasi pagarle). Erano costruzioni obsolete che si sarebbe volentieri demolite, ma non si poteva a causa dell’amianto che esse contenevano. Immediatamente le assicura contro atti di terrorismo, che per sua incredibile fortuna effettivamente accadono poche settimane dopo. Riesce quindi a spuntare vari miliardi di dollari dalle compagnie assicurative, con cui a questo punto può costruirsi gratis altre torri nuove di zecca. Nonostante sia stato risarcito per il danno che non aveva subito (le Torri Gemelle mica le aveva ancora pagate) dopo undici anni Silverstein decide di farsele risarcire anche dalle compagnie aeree a cui appartenevano i veivoli che le avrebbero demolite, alle quali chiede altri otto miliardi e rotti. Con quei soldi potrebbe consolarsi del fatto che nessuno paia voglia affittare i suoi uffici nelle nuove torri. Domanda: perché c’è così poca gente interessata a trasferirsi nel nuovo World Trade Center, in teoria il nuovo luogo di massimo prestigio della città? Hanno paura che i terroristi lo prendano di nuovo di mira? Hanno paura che sia già minato per quando sarà conveniente tirare giù anche quello? Hanno paura che semplicemente un giorno si sbricioli senza ragione come accadde al WTC7? Gli sta semplicemente sul cazzo?
7. Un giudice di New York ha condannato Al Qaeda, i Talibani, l’Iran ed Hezbollah a pagare oltre 6 miliardi di dollari alle famiglie delle vittime degli attacchi dell’11 Settembre. Domanda: quando ci vorrà prima che un giudice americano condanni la Cina al pagamento di 10.000 miliardi di dollari a causa della esplosione di una supernova nella galassia di Andromeda?
Questo clip ve la riassume bene, così che possiate sapere ciò che credete.
8. Gli ormai milioni di persone che vorrebbero una nuova inchiesta sui fatti di September 11 si ostinano ad elemosinarla agli stessi che essi ritengono responsabili di avere ordito gli attentati. Domanda: Perché lo fanno? E’ la cosa più intelligente da fare? Implorereste lo stupratore di vostra figlia di indagare su se stesso per confermarvi che l’ha stuprata lui? Che cosa ci si aspetta di ottenere?
9. Il movimento per la verità sull’11 settembre in America è un ambientino tutt’altro che tranquillo, fazioni diverse che si scannano e si sbranano accusandosi a vicenda di spargere disinformazione, una giungla di accuse al vetriolo, veti incrociati, censure reciproche che chissà perché portano alla mente il vecchio motto latino Divide et Impera. Molto difficile districarsi in questo pantano, per lo sprovveduto neofita. Ma ad un ricercatore esperto manipolazioni ed inganni sono riconoscibili ed evidenti. Domanda: Dopo la Versione Ufficiale sugli attentati dell’11 Settembre, siamo sicuri che non ci toccherà sorbirci anche una Teoria Ufficiale del Complotto sugli attentati dell’11 Settembre?
10. Ci sono in Italia vari soggetti, certamente noti a chiunque si interessi del tema, che si occupano della ricerca di verità sull’11 Settembre e che molto hanno detto e scritto in merito. Tuttavia, nei sei anni intercorsi dalla prima pubblicazione del mio libro Il Mito dell’11 Settembre, alcuni di essi sono riusciti a tutt’oggi a non menzionarne pubblicamente l’esistenza neppure una volta, foss’anche solo per stroncarlo. E non si può certo dire che i libri italiani sull’argomento abbondino. E’ innegabile che questo fatto sia per lo meno curioso. Tale censura di fatto parrebbe accomunarli al Corriere della Sera e gli altri giornali di regime. Domanda: Qual’è il loro interesse a nascondere agli italiani per tanti anni uno dei pochi libri italiani sull’argomento? Un libro di oltre 500 pagine, peraltro già tradotto e pubblicato in altre due lingue, quindi sempre più difficile da ignorare? Quali deduzioni possiamo e forse dobbiamo trarre dal comportamento insanabilmente contraddittorio di costoro? Cui prodest?
11. Il miglior nemico della conoscenza è la convinzione di saperne abbastanza su un certo argomento. E’ a quel punto che ci si forma un’opinione e si smette di continuare ad informarsi. E’ quindi nell’interesse di chi ha pianificato gli eventi dell’11 settembre che tutti giungano rapidamente a credere di saperne abbastanza, senza ovviamente saperne abbastanza affatto. Ci sono cose che è importante ignorare. Domanda: Credi davvero di saperne abbastanza sui fatti dell’11 settembre 2001? E se la risposta è affermativa, ecco la domanda successiva: Credi davvero di saperne abbastanza sui fatti dell’11 settembre 2001?
Roberto Quaglia
11 Settembre 2012
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